Zucchetti/Roma: Tech Stack proprietaria, manager carente e scarsi benefit

La società sicuramente si distingue per la sua solidità. I colleghi ottime persone che contribuiscono a rendere piacevole l’esperienza ma:

Nella mia business unit, l’intera tech stack è proprietaria, compreso l’IDE. Si tratta di un low code tool che aiuta in alcuni casi pensati (semplici CRUD o operazioni contabili), ma rallenta molto non appena si vuole uscire dai binari e implementare qualcosa di tecnicamente più complesso.

Ma il vero problema è che in questo modo, non si impara nulla di rivendibile altrove: gran parte di ciò che si apprende, relativo a software development, nasce e muore li dentro.

Dichiarando la problematica al mio manager, vengono subito negate le mie argomentazioni, affermando che: usiamo Tomcat come application server per i nostri applicativi, pertanto ci basiamo su tecnologie standard e open source.

Questo denota la carenza tecnica del mio manager.

Scarsi benefit, 200 euro di welfare annuale e 4.5€ di buoni pasto, assegnati solo nei giorni in presenza.

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Grazie per questo spaccato di una delle più grandi aziende d’Italia in ambito software.

Nella grandi organizzazioni sembra un problema comune quello del “imparo qualcosa che fuori di qui non è valorizzato”, speriamo di raccogliere altri commenti per capire se è veramente un tema comune e come di solito lo si affronta